Caro Grillo non volevo credere che la madornale gaffe sui Musei Vaticani rimbalzata sul web, fosse scappata detta a lei, uomo di teatro e quindi di cultura. I Musei come si sa da tutto il mondo da dove ogni anno confluiscono a Roma oltre 5 milioni di turisti per vederli sono addirittura il terzo Museo più visitato al mondo. Un faro della cultura, patrimonio universale e quindi ben noti anche per l’aspetto giuridico e patrimoniale a quanti vivono nel mondo culturale.
Certo il Comune di Roma potrebbe guadagnarci bei soldini se qualcuno, supponiamo il Papa, pagasse l’affitto di questo fantastico luogo di cultura che custodisce oltre 100 mila opere d’arte di strepitoso valore. Non si sa bene se poi questi soldi sarebbero ben spesi da un Comune che con l’arte spesso e volentieri fa a pugni, non facilitando ai romani oltre che ai turisti il godimento di tanti beni se non a fasi alterne e lasciando deperire nel tempo un patrimonio senza pari. L’idea di far pagare qualcuno per i Musei potrebbe sembrare geniale per rimpinguare le casse della Giunta Raggi e far fronte ai tanti bisogni dei cittadini. Ma l’idea che a pagare sia il Papa è l’unica nota stonata. Stonata perché improbabile e improbabile perché i Musei sono del Papa. E pretendere dal proprietario che paghi l’affitto è qualcosa che desta una certa ilarità. In tanti anni di informazione vaticana non mi era capitata di sentire una cosa del genere.
Fa venire l’idea un po’ qualunquista che, quando piove, il governo è ladro o che i guai di Roma e dell’Italia, comunque e sempre, siano colpa del Vaticano. Quando leggo le storie che per spiegare qualsiasi risentimento o inadempienza delle istituzioni italiane oppure omissioni vistose degli amministratori si tira in ballo il Vaticano, mi richiama alla mente storie di Proteo lette sui fumetti di Tex. Il leggendario ranger dell’Arizona deve sempre faticare tantissimo per dipanare storie assurde che vedono Proteo in contemporanea sulla scena di molti delitti, imbrogli o rapine. Il Vaticano si tira in ballo come quando si manda la palla in corner, ultima spiaggia per evitare il goal.
Ecco il video:
Anche il Movimento pentastellato ha le sue difficoltà politiche, le sue contraddizioni le battute di arresto i momenti di riflessione e di rilancio. E’ normale e di buon senso pensarlo. Ma se poi il suo leader massimo, per sciogliere i problemi che rendono difficile anche alla Giunta Raggi presentata magico toccasana dei mali di Roma, e far fronte alla complessità amministrativa della Capitale, si permette una gaffe quale il pensare di far pagare a Papa Francesco – o Bergoglio per citare fedelmente Grillo – l’affitto dei Musei Vaticani, suscita amara ilarità. Eppure non manca tra gli iscritti e i militanti del Movimento un senso di appartenenza e, talvolta di devozione, alla Chiesa cattolica. Si presume perciò che ci sia cognizione di ben distinguere eventuali obblighi fiscali verso la Repubblica tra Vaticano e Chiesa cattolica in Italia che ha la sua espressione istituzionale ordinaria nella conferenza episcopale indicata dalla sigla Cei a tutti ormai nota.
La politica è sì un palcoscenico ma non per una rappresentazione teatrale comica o drammatica, bensì per realizzare il buon governo al servizio esclusivo del benessere dei cittadini. E pensare che Papa Francesco aveva promesso al direttore dei Musei Vaticani Paolucci di andare a visitarli appena ne avesse avuto il tempo. Ma finora non gli è riuscito. Forse adesso, sarà sollecitato ad andare per verificare se davvero il Vaticano ha qualche conto in sospeso con qualcuno anche per i Musei.
Un saluto, alla prossima da Un cittadino qualsiasi. :-)
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