Oggi vorrei proporvi un video (lo troverete alla fine dell'articolo) che tratta una delle tante battaglie di disinformazione intraprese dal movimento 5 stelle in Tv e Parlamento:
La proibizione totale dell'uso di olio di Palma nei prodotti alimentari in commercio in Italia.
In questo video si vede il grillino Marco Martelli (oleato per bene), ospite della trasmissione Ballarò, sparare a zero sull'olio di palma come origine di tutti i mali umani.
Peccato per lui che alla trasmissione era anche ospitato il nutrizionista Giorgio Calabrese, che demonizza e sbugiarda la campagna di allarmismo e disinformazione del pentastellato.
Adesso,
che l’olio di palma vada consumato in modo limitato nella nostra alimentazione,
perché altrimenti fanno ammalare le nostre arterie, è risaputo, ma l’olio di palma non dovrebbe essere
demonizzato in quanto tale.
Questo perché
trattandosi di un grasso
saturo, va considerato esattamente come tutti gli altri grassi
saturi: pensiamo per esempio al burro o allo strutto.
È
criminale, però, sostenere che altri grassi, come il burro, non facciano male
mentre l’olio di palma sì. In
sintesi: i grillini non possono continuare a sostenere che la merendina industriale (fatta con l’olio di palma) sia per l’origine
di tutti i mali del corpo umano, mentre la crostata
fatta in casa dalla mamma (col burro) sia per forza buona. Perché, di fatto,
sono sia buone quanto cattive entrambe, e con nessuna delle due si dovrebbe
eccedere nelle quantità.
Se poi vogliamo incentrare la
discussione sull’impatto ambientale dell’olio di palma, le problematiche ci
sono ci sono e sono
innegabili.
La coltivazione delle palme da olio, che si concentra
nel Sud-Est asiatico ha comportato un massiccio abbattimento delle foreste tropicali per far spazio
alle nuove piantagioni.
C’è però da chiedersi: cosa succederebbe se al posto delle palme,
ci trovassimo a dover a spremere lo stesso volume d’olio da altre piante? La
risposta è che occuperemmo ancora più spazio, poiché la produttività delle palme da olio è altissima rispetto alle alternative possibili.
Basti pensare che da un ettaro di palme da olio si ottengono quasi cinque volte l’olio che produce un ettaro coltivato
a piante di arachidi, e ben sette volte quello di un ettaro di girasoli. Senza
contare tutte le conseguenze che l’estensione delle colture comporterebbe sui
consumi d’acqua,
di fertilizzanti, di pesticidi. O se
volessimo, come chiedono alcuni, sostituirlo col burro: siamo consapevoli che
l’impatto ambientale sarebbe ancora più drastico?
Adesso, se volete, prendetevi qualche minuto per vedere questo video, di un apocalittico grillino contro un nutrizionista che, se si permette di dire la sua su certe questioni è perché certe cose le fa per mestiere.
Un saluto, alla prossima da Un cittadino qualsiasi. :-)
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