È ufficiale: Volkswagen tornerà a produrre il mitico pulmino Bulli, e stavolta sarà in versione elettrica. Il prototipo presentato in anteprima allo scorso salone di Detroit - battezzato I.D. Buzz e lanciato dopo la concept I.D. - quindi diventerà realtà. E lo farà con una portata di novità straordinaria perché oltre ad essere elettrico sarà anche a guida completamente autonoma.
Una portata di novità pazzesca che si porta dietro però due difetti: la data di lancio lunga, fra quattro anni, e un prezzo che per forza di cose non potrà essere inferiore a 60 mila euro.
Ma la notizia del ritorno del Bulli farà battere lo stesso molti cuori: “Con l’I.D. BUZZ non abbiamo progettato un carrozzeria in stile rétro su ruote da 22 pollici, bensì abbiamo voluto realizzare la logica evoluzione del design del van di maggior successo a livello mondiale – ha dichiarato Klaus Bischoff, responsabile del design Volkswagen – Il design complessivo, caratterizzato da superfici pulite e omogenee nonché da un profilo monolitico, risulta estremamente clean. In questo contesto, il futuro e le origini del DNA del design Volkswagen si fondono insieme, dando vita a una nuova icona”.
Il Bulli del nuovo corso però è anche molto di più che una semplice operazione retrò: nasce sul pianale Meb dedicato ai veicoli elettrici ed è una pedina fondamentale nella strategia Volkswagen di diffusione dei veicoli elettrici: “Nel 2020 inizierà la grande offensiva elettrica della marca Volkswagen, con modelli dall’architettura totalmente inedita – ha spiegato Herbert Diess, presidente del Consiglio di amministrazione Volkswagen – che porterà sul mercato una nuova generazione di veicoli 100% elettrici e completamente collegati in rete. Entro il 2025 puntiamo a vendere un milione di auto elettriche all’anno. Faremo della mobilità elettrica il nuovo tratto distintivo della Volkswagen”.
Così il mezzo preferito dai figli dei fiori tornerà in versione super ecologica, ma coerente con lo spirito "verde" dei suoi tanti amanti. Lungo 4.942 mm, largo 1.976 mm, alto 1.963 mm e con un passo di 3.300 mm, il Bulli del futuro è quindi molto grande, e questo regala la possibilità di montare al meglio batterie e tutta la tecnologia necessaria per la guida autonoma I.D. Pilot, che si avvale di scanner laser, sensori a ultrasuoni, sensori radar, telecamere area view e una telecamera anteriore oltre ai dati sul traffico in tempo reale tramite il cloud.
I motori elettrici previsti sono due uno sull’asse anteriore e uno su quello posteriore, per regalare anche una motricità su ogni tipo di terreno (una sorta di 4x4) e sono molto potenti: si arriva complessivamente a 275 kW (tradotti sono oltre 370 Cv), e questa è la prova lampante di come la Vw voglia posizionare molto in alto il Bulli, facendo diretta concorrenza alla Tesla.
Da elettrica "alto di gamma" anche autonomia (600 Km) e tempi di ricarica che sono abbassati a 30 minuti per ottenere l’80% di carica con il Combined Charging System. Ma è stata prevista anche la possibiltà di fare il pieno di corrente - con tempi ovviamente più lunghi - ad una classica prese di corrente come se si trattasse di un iPhone.
Fra le perle anche l'accesso - tramite sensore di prossimità legato ad un trasponder da tenere in tasca - ad una “User-ID”, un profilo personale, dove è possibile memorizzare le regolazioni dei sedili, della climatizzazione, l’elenco delle stazioni radio e dei brani musicali preferiti, le impostazioni del sound system e del sound esterno, la configurazione del sistema di navigazione e il tipo di illuminazione ambiente. Così se in famiglia saranno ad esempio in tre ad usare il Bulli, con le tre chiavi elettroniche si avranno tre mezzi completamente diversi.
Da applausi la plancia su cui è infilzato il volante “drive pad” (si ritrae per lasciare più spazio nell’abitacolo e permette di ruotare di 180 gradi i sedili anteriori e di interagire con gli altri passeggeri), un tablet display e l’head up display con realtà aumentata che raggruppano comandi e funzioni.
Addio anche agli specchietti retrovisori sostituiti dalle telecamere che proiettano le immagini sull’e-Mirror, un piccolo schermo messo al posto del retrovisore interno, mentre i bagaglia sono due, uno anteriore e uno posteriore, dove una volta c'era il motore Vw.
Ma accanto a tanta super tecnologia non mancano le finezze poetiche: il muso a "V" come il primo modello, il pianale in legno chiaro come sulle barche, il tetto che sembra un cappello appoggiato sul van e il pulsante del lancio della guida autonoma inglobato nel logo sul volante.
Occhio però a non lasciarsi trarre in inganno: dietro lo stile retrò si nasconde una vera supercar in grado di scattare da 0 a 100 in 5 secondi. I figli dei fiori di domani andranno di fretta.
Un saluto, alla prossima da Un cittadino qualsiasi. :-)
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