Il governo è al lavoro per
un decreto chiamato “dl competitività”
ed una serie di misure per favorire il “rientro
dei cervelli” in Italia.
Sconti fiscali per le
imprese che adotteranno uno start up,
diventandone sponsor. In pratica le
società quotate che investiranno nel capitale di start up con una quota di
almeno il 20%, mantenendola per almeno 3 anni, potranno scaricare integralmente
le perdite operative per l’avviamento della nuova azienda.
Visti e permessi di
soggiorno facili per chi investe in Italia. Il visto potrà
essere rilasciato a chi investe almeno un milione di euro in un’impresa italiana
o 2 milioni in titoli di Stato, sempre con l’obbligo di mantenerli almeno 2
anni, o in alternativa a chi effettua una donazione filantropica significativa
in un settore di interesse per l’economia italiana per un importo non inferiore
ad un milione di euro.
Incrementare i
finanziamenti alle imprese, facilitando lo smobilizzo del
magazzino crediti dalle banche e riattivandone la capacità di fare prestiti. In
pratica , un investitore non bancario che voglia fare credito alle imprese
italiane potrà farlo in piena certezza del diritto, acquistando crediti già
presenti nel portafoglio delle banche o facendosene creare di nuovi. Questo consentirebbe di distribuire il rischio di credito su un’ampia
platea di investitori.
L’agevolazione fiscale per
il rientro dei cervelli in Italia potrebbe diventare permanente. La misura
elimina infatti i limiti temporali del bonus inserito nel dl 78/2010, non
fissando altri parametri. Il dl di 6 anni fa prevedeva l’esclusione dalla
formazione del reddito da lavoro o autonomo del 90% degli emolumenti percepiti dai docenti e Dai ricercatori che dopo
2 anni all'estero tornassero a lavorare in Italia.
Un saluto, alla prossima
da Un cittadino qualsiasi. :-)
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